Un impianto fotovoltaico non è utile solo per abbattere la bolletta, ma può diventare una fonte di reddito aggiuntivo grazie alla vendita dell’energia prodotta e non consumata. Scopri come funziona, quanto rende e se conviene davvero nel 2025.
Meccanismi principali di vendita
Nel 2025, i due metodi principali per vendere l’energia solare in eccesso sono:
- Ritiro dedicato
L’energia eccedente viene ceduta al GSE a un prezzo fisso, concordato annualmente. È semplice da attivare e garantisce pagamenti stabili di ogni kWh immesso. - Autoconsumo con accumulo
L’energia non consumata viene prima immagazzinata e, solo se in eccesso, ceduta alla rete. Questa modalità privilegia l’autonomia ma genera ricavi minori dalla vendita.
Lo storico sistema dello Scambio sul Posto terminerà il 26 settembre 2025, lasciando spazio al Ritiro dedicato per i nuovi impianti.
Quanto paga il GSE per ogni kWh?
Con il Ritiro dedicato, il GSE corrisponde circa 0,10–0,16 €/kWh per l’energia immessa in rete. Per un impianto da 6 kWp (circa 9.000 kWh/anno), si possono ottenere anche 1.000–1.400 € l’anno, a seconda della zona geografica e dell’autoconsumo.
Ritiro dedicato o mercato libero?
Il Ritiro dedicato è ideale per chi cerca una gestione semplificata: è il GSE stesso a occuparsi della vendita. La vendita sul mercato libero richiede invece contratti specifici con trader energetici, tariffe più variabili e una maggiore complessità gestionale, adatta soprattutto a impianti industriali o agricoli.
Autoconsumo e accumulo: più indipendenza, meno entrate
Chi punta all’indipendenza energetica spesso preferisce accumulare l’energia in batterie, evitando la vendita. Il guadagno deriva dal risparmio sul costo dell’elettricità acquistata dalla rete, piuttosto che da ricavi diretti. È una strategia sempre più diffusa per famiglie e abitazioni indipendenti.
Vantaggi economici e fiscali nel 2025
Installare un impianto fotovoltaico resta conveniente grazie a:
- Detrazioni fiscali fino al 50%
- Accesso al Ritiro dedicato anche per piccoli impianti
- Riduzione immediata dei costi in bolletta
- Stabilità nei ricavi rispetto al mercato energetico tradizionale
FAQ
Quando termina lo Scambio sul Posto?
Dal 26 settembre 2025 non sarà più possibile attivarlo per i nuovi impianti. Chi lo ha già attivo potrà continuare fino alla naturale scadenza del contratto.
Posso vendere l’energia accumulata?
No, si può vendere solo l’energia prodotta in eccesso e non utilizzata o accumulata.
Quanto rende un impianto residenziale?
Un impianto da 6 kWp può generare tra 1.000 e 1.400 € annui tramite il Ritiro dedicato, variabili in base alla produzione e al consumo effettivo.
Meglio vendere o accumulare?
Dipende dall’obiettivo: chi cerca entrate dirette può scegliere il Ritiro dedicato; chi punta all’autonomia energetica opterà per l’accumulo.
Valutare la strategia più adatta
Scegliere se vendere o accumulare l’energia fotovoltaica dipende dal profilo energetico dell’utente, dagli obiettivi economici e dalla posizione geografica. Con le normative in evoluzione e il phase-out dello Scambio sul Posto, il Ritiro dedicato resta oggi lo strumento più accessibile e affidabile per monetizzare l’energia solare. Investire in un impianto ben dimensionato e gestito consente non solo di risparmiare, ma anche di valorizzare ogni kWh prodotto.