Conoscere la struttura di un pannello fotovoltaico è fondamentale per capire il funzionamento dell’intero impianto, scegliere con consapevolezza il prodotto giusto e valutare l’investimento energetico sul lungo termine. I moduli fotovoltaici moderni sono frutto di tecnologia avanzata, materiali resistenti e ingegneria di precisione: ogni componente ha un ruolo specifico per garantire efficienza, durata e sicurezza.
Come funziona la struttura interna di un pannello fotovoltaico
Un pannello fotovoltaico è costituito da più celle solari collegate tra loro e racchiuse in una struttura multistrato. Le celle convertono l’energia solare in corrente elettrica continua (DC) e, nella maggior parte dei casi, sono realizzate in silicio, disponibile in tre varianti principali: monocristallino, policristallino e amorfo.
Queste celle sono disposte su una lastra rigida e ricoperte da uno strato di vetro temperato, che le protegge dagli agenti atmosferici. Sotto di esse si trova un film isolante (EVA) che ne garantisce la stabilità e la protezione termica. Il pannello è poi chiuso da un retro in materiale plastico (solitamente Tedlar) o vetro posteriore nei moduli bifacciali.
A contenere il tutto, c’è una cornice in alluminio anodizzato, leggera ma resistente alla corrosione, che rende il pannello installabile in diversi contesti e inclinazioni.
Pannello fotovoltaico e struttura di supporto: le differenze
Molto spesso si fa confusione tra pannello fotovoltaico e struttura portante, ma si tratta di due elementi distinti. Il pannello è il modulo attivo che produce energia. La struttura, invece, è ciò che lo sostiene e ne garantisce la stabilità meccanica, sia su tetti inclinati che su superfici piane o a terra.
Le strutture di supporto possono essere:
- A tetto inclinato, fissate direttamente alle tegole o alla copertura.
- A tetto piano, con inclinazione regolabile e zavorra.
- A terra, ideali per impianti residenziali o agricoli in spazi aperti.
Nel 2025 le soluzioni disponibili includono anche strutture intelligenti, in grado di seguire l’irraggiamento solare grazie a sistemi di tracking motorizzati, che aumentano la resa complessiva dell’impianto.
Materiali utilizzati e resistenza nel tempo
I materiali utilizzati nella costruzione dei pannelli fotovoltaici sono pensati per durare decenni. Il vetro frontale deve resistere a grandine, vento e sbalzi termici, mentre il silicio delle celle è trattato per mantenere alte performance nel tempo. Anche le strutture di supporto, generalmente in alluminio o acciaio zincato, devono sopportare sollecitazioni meccaniche e condizioni ambientali complesse.
Un impianto ben progettato e installato può durare oltre 25 anni, mantenendo un’ottima resa energetica e richiedendo una manutenzione minima.
Perché è utile conoscere la struttura prima dell’acquisto
Capire la composizione e la struttura di un pannello fotovoltaico permette di:
- Valutare la qualità dei materiali offerti.
- Comprendere le differenze tra le tecnologie disponibili sul mercato.
- Dialogare in modo consapevole con installatori e progettisti.
- Effettuare scelte più efficaci in termini di resa, sicurezza e durata.
Per aziende come Rossini Energy, che operano nel campo della transizione energetica, la trasparenza tecnica è alla base di ogni proposta: conoscere la struttura del pannello significa scegliere con consapevolezza, affidabilità e visione a lungo termine.
Tecnologia e qualità: cosa aspettarsi dai pannelli moderni
Il pannello fotovoltaico non è solo un dispositivo di raccolta solare: è il cuore di un sistema energetico evoluto. Ogni suo componente lavora per massimizzare l’energia prodotta, ridurre le dispersioni e garantire un funzionamento sicuro in ogni condizione. Comprenderne la struttura significa avere uno sguardo più ampio sulla qualità dell’investimento e sulle potenzialità reali dell’energia solare, anche in ambito domestico.